
Convegno – Laboratorio 15-16 ottobre 2022

Il 15 ottobre 2022, nel pomeriggio, si è tenuto il Convegno: Verso una cultura dell’incontro: corporeità e danza per il dialogo tra i popoli, organizzato dall’Associazione Eurinome ASD per introdurre le attività del Master in Pedagogia della corporeità e danzamovimentoterapia.
Ha introdotto il convegno un Dance Happening, a cura delle docenti e delle allieve ed ex allieve della Scuola di Eurinome, nel Chiostro della Scuola Media San Paolo, dal titolo: I colori della differenza. Questa attività, ben lungi dal voler avere un valore performativo, ha inteso condividere con il pubblico una modalità di lavoro tipica della danzamovimentoterapia, nella quale l’uso dei materiali rivela vissuti e significati simbolici. In questo caso l’uso della carta crespa di tanti colori ha voluto simboleggiare l’incontro delicato e rispettoso con l’altro, come una scoperta che sorprende e può riempire di gioia. Nel corso dell’attività sono state presentate tre danze etniche molto differenti tra loro per appartenenza geografica e disposizione spaziale (Valle Dardare, Albania-Kossovo; Circolo Circasso, area anglofona; Rumelay, Macedonia) a testimoniare la ricchezza potenziale dell’incontro con l’altro come popolo e come tradizione differente attraverso la danza.

Al termine del dance happening le danzatrici hanno condotto il pubblico nei locali della Sala Sant’Anna dove è proseguito il convegno con la presentazione e moderazione della Dott.ssa Francesca Barbagli, membro del consiglio direttivo di Eurinome, che ha sapientemente introdotto ed intrecciato i fili delle varie relazioni.

Ha introdotto i lavori l’Assessore alla Cultura Dott. Leonardo Varasano, il quale ha sottolineato, tra l’altro, come nell’osservare il dance happening si sia sentito pieno-ricco di immagini significanti, in particolare è stato colpito dall’immagine delle danzatrici che sembravano porsi in ascolto del battito della terra, e di come i differenti movimenti abbiano proposto una sorta di composizione tra caos e armonia. Ha poi evidenziato come l’arte così intesa possa rivelarsi “arco tra uomo e cielo” (come sosteneva Mazzini). La danza è quindi molto più che sport, essa è cultura.

Subito dopo Elisa Cesaretti, quale Presidente della sezione umbra dell’APID (Associazione Professionale Italia Danzamovimentoterapia), ha illustrato gli scopi dell’associazione come tutela e promozione della dmt in Italia in sinergia con le associazioni straniere, nonché le prossime attività ed eventi indetti da essa.

Successivamente hanno proposto i loro interventi: il Prof. Alfredo Ancora, la Prof.ssa Alba G.A. Naccari, la Prof.ssa Agnese Rosati, la Dott.ssa Innocenza Ritacco.
Di seguito alcune Parole-frasi-chiave delle relazioni, proposte in conclusione da Francesca Barbagli:
Alfredo ANCORA: Linguaggio del corpo; Accordo tra anima-occhio-mano; Abitare la distanza; Sentire l’odore della terra; Storie individuali e storie di gruppo, gruppo come storia; Trauma della migrazione; Il nostro altro che ci costruiamo nella testa; il Sistema culturale è come un processo; Gruppo come partecipazione e affidarsi al gruppo; Siamo prodotto culturali (G.Bateason) ; Siamo impastati di prodotti culturali; ‘O’ Dicotomico cultura o corpo, ‘E’ di Circolarità conoscitiva; Psichiatria transculturale: lascio qualcosa della mia cultura e prendo qualcosa di quella dove migro; la Medicina più diffusa al mondo è la preghiera.
Alba G.A. NACCARI: Esporsi all’alterità dell’altro; Sorprendersi nell’incontro con l’altro, sapere di non sapere; Ci approcciamo all’altro completando i dati mancanti, con categorie pre-concettuali; L’altro è Es, cosa (M. Buber), se lo pensiamo solo come esso ci perdiamo il Tu come incontro; Essere Consapevoli dei propri pregiudizi; Sentirsi ‘cosificato’ dallo sguardo dell’altro; Il silenzio degli occhi (M. Teresa di Calcutta), guardare e accogliere senza giudizio; Egli/Ella è Tu e riempie la vota del cielo; ‘Io ti vedo’ (Avatar); Gruppo come amplificatore di apprendimenti; Tirocinio del tu; Fluente reciprocità degli esseri nell’universo (Buber).
Agnese ROSATI: Entrare in contatto con la nostra corporeità; Corpo come percezione interna: Il corpo cambia nel tempo, cresce, si sviluppa, invecchia; Corpo verso il mondo esterno: Percepire il mondo attraverso il corpo, fenomeno; Tutte le relazioni sociali sono attive sono mediate dalla corporeità; Corpo come sistema di segni (U. Eco); Il bambino prima vive, poi percepisce, poi rappresenta il corpo; Situatività Corporea (Damasio); Ci si riconosce, si conosce, e si sviluppa la nostra identità muovendosi (“Il Corpo in movimento” è uno dei Campi d’esperienza nei programmi ministeriali per il Curricolo della scuola dell’infanzia).
Enza RITACCO: Il sé spezzato; Essere prigioniero del proprio corpo: il cervello invia messaggi ma il corpo non li esegue; Obiettivi delle attività dell’arte-terapia all’Unità Spinale; Danzare la resilienza; Danzamovimentoterapia come tirocinio del Master.
Coinvolgimento del pubblico
Dopo gli interventi e le domande del pubblico, il convengo è giunto alla sua conclusione attraverso il Coinvolgimento attivo dei presenti in aula. Francesca Barbagli ed Alba Naccari hanno proposto una sequenza di Expression Primitive, una modalità gestuale essenziale ma fortemente simbolica… (elaborata da Hers Duplan e Franz Schott Bilman) nella quale il movimento della parte superiore del corpo, che racconta qualcosa, è scandito dal ritmo binario dei piedi che segnano il tempo sulla terra al ritmo delle percussioni. In questa proposta la gestualità narrava: andare verso l’altro, ascoltare con il cuore, inviare messaggi di pace, portare doni …… La semplicità del canto unito alla coreografia ha completato il coinvolgimento corale di tutti i presenti!
GALLERIA FOTOGRAFICA DEL 15 OTTOBRE
Il 16 ottobre 2022 presso i locali del CVA di Casaglia si è tenuto il Laboratorio di Danze Relazionali
con la partecipazione delle allieve iscritte al master, degli studenti e delle studentesse della Laurea Magistrale di Scienze e tecniche e attività motoria preventiva e adattata dell’Università degli studi di Perugia e di altre persone interessate all’esperienza.
Il laboratorio ha permesso di sperimentare nella pratica, diversi aspetti argomentati nel convegno del giorno precedente: lo spessore corale della danza, la condivisione qualitativa che si genera nel danzare in cerchio, i molteplici significati culturali-interculturali e collettivi delle danze etniche.. ma soprattutto ha permesso a tutti e tutte di vivere un’indimenticabile esperienza immersiva di gioia, empatia ed energia nel movimento all’unisono del cerchio allargato!!!